Wonder: Jacob Tremblay, Julia Roberts e Owen Wilson alla prova con un film drammatico

Wonder è un film drammatico del 2017 con protagonisti Jacob Tremblay (Room) nei panni del piccolo August “Auggie” Pullman, Julia Roberts nella parte di Isabel Pullman, madre di August, mentre Owen Wilson interpreta il padre Nate Pullman.

Completano il cast: Izabela Vidovic (Olivia “Via” Pullman), Mandy Patinkin (preside Tushman), Daveed Diggs (prof. Browne), Noah Jupe (Jack Will), Danielle Rose Russell (Miranda), Nadji Jeter (Justin), Millie Davisd (Summer), Ali Liebert (sig.ra Petosa), Elle McKinnon (Charlotte), Bryce Gheisar (Julian Albans), James Hughes (Henry), Ty Consiglio (Amos), Kyle Harrison Breitkopf (Miles), Crystal Lowe (Sarah Albans), Sônia Braga (sig.ra Russo).

Wonder è diretto da Stephen Chbosky alla sua terza regia ed è distribuito da Lionsgate. Il soggetto invece è di R.J. Palacio che è l’autore del romanzo omonimo da cui è stata tratta la pellicola.

Una storia che esalta la cattiveria e la bontà delle persone

La narrazione ruota attorno alla vita di August Pullman. Nato con una malformazione genetica al viso che lo rende esteticamente differente dagli altri bambini, il piccolo ha cosi tanta paura di farsi vedere fuori di casa per via del suo aspetto che si nasconde dietro un casco da astronauta e studia a casa. I bambini sono peggio degli adulti, perché non riescono a nascondere le loro sensazioni nel vederlo. Questa è la cosa che più di ogni altra lo mette a disagio.
Ad undici anni però la madre, Isabel Pullman, decide che è tempo di affrontare i propri mostri e di far andare il piccolo August a scuola. Qui dovrà fare i conti con alcuni bambini che riusciranno ad andare oltre l’aspetto diventando suoi amici e altri che invece gli praticheranno del bullismo.

Una pellicola che parla delle diversità e delle problematiche ad essa legate

Da bambino nei cinema imperversava un capolavoro che portava il titolo di Rain Man (1989) con un magnifico Dustin Hoffman e un bravissimo Tom Cruise. L’anno dopo fu il momento del magico mondo di Edward mani di forbice (1990) con Johnny Depp. Ogni anno, massimo due, escono film che parlano di diversità, fino ad arrivare al 2018 con La forma dell’acqua di Guillermo Del Toro. Tutti film bellissimi che hanno come spunto l’incapacità dell’uomo di accettare chi è diverso da quello che generalmente viene considerato “normale”.

Anche Wonder tratta la diversità come i film appena citati, ma la differenza stavolta sta nella speranza. Il piccolo August trova difficoltà, ma alla fine facendo a spallate col destino riesce a farsi accettare e a vincere la sua battaglia contro la diversità. Il primo a non accettarsi totalmente forse è proprio lui, ma con l’aiuto di chi è preposto per sua natura alla tutela, cioè i genitori e gli insegnanti, riesce a farsi conoscere per quello che davvero ha dentro e non per come è fuori.
I problemi verosimilmente narrati nella pellicola sono anche di chi, come la sorella Via, normale teenager, si senta messa da parte dai genitori troppo concentrati sul piccolo August.

Trucco da Oscar, ma purtroppo c’è L’ora più buia

Il trucco su Jacob Tremblay è valso una candidatura agli ultimi Oscar, ma ha avuto la sfortuna di trovare di fronte Churchill di Gary Oldman (L’ora più buia).

La recitazione è impeccabile, l’attore dà empatia e riesce a trasmettere i conflitti che ha il suo personaggio. Owen Wilson ci ha abituati a personaggi stralunati ai limiti del paradossale, qui invece interpreta un dolce padre di famiglia apprensivo e amorevole, parte dove risulta molto credibile.
Carina la scelta del regista di far presentare anche alcuni dei personaggi minori raccontando la storia dal loro punto di vista.

Il piccolo attore Jacob Tremblay nella parte di August e Julia Roberts nella parte della madre Isabel (Wonder)

Considerazioni finali su Wonder

Wonder è un film che tratta temi pesanti, difficili e purtroppo attualissimi come la discriminazione e il bullismo. Difatti negli Stati Uniti è stato vietato ai minori di 10 anni non accompagnati da adulti per la presenza di “bullismo e linguaggio forte”.

Inoltre il film fa notare che non bisogna sottovalutare la problematica legata al concentrarsi troppo su chi sta male, scordandosi di chi è anch’esso vittima della diversità, come la sorella di August che pur amando il fratello si sente spesso messa da parte.

Wonder ha molto da insegnare e lo fa narrando semplici fatti nei quali tutti possiamo incorrere nella vita. Proprio grazie alla loro semplicità questi fatti possono essere di insegnamento a tutti noi.

Angel

 

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